Prima fare poi raccontare: il 2023 sarà l’anno della verità

Con l’espressione Walk the talk, traducibile letteralmente con “cammina il discorso”, gli inglesi indicano la buona pratica di fare ciò di cui si parla. Un claim di assoluta attualità se si considera che oggi la brand communication vive una nuova ed intensa fase di trasformazione, che alle tecniche di persuasione e al marketing tradizionale preferisce la forza della verità. Un cambiamento radicale che da ora in avanti farà sentire la sua pressione sulle strategie di Employer Branding aziendali e sulla sfera comunicativa legata al mondo ESG, la cui prerogativa sarà saper raccontare con autenticità, coerenza ed il massimo della trasparenza le proprie attività. 

Employer Branding e Credibilità


Quello che attraversiamo è un periodo fortemente influenzato dal capovolgimento dello storico paradigma tra azienda e dipendente, una fase nuova dove non sono più le aziende a selezionare i migliori candidati, ma le persone a scegliere con accuratezza la migliore azienda per cui lavorare. In questo particolare contesto il tema dell’Employer Branding ha assunto sempre maggiore rilevanza – diventando una componente fondamentale del Corporate Brand in poco tempo. L’Employer Brand offre infatti alle aziende la duplice e contigua possibilità di configurarsi come posto di lavoro ideale e al contempo di guadagnare un cospicuo ritorno d’immagine tra stakeholders e clienti.

In uno dei nostri precedenti articoli abbiamo già sottolineato quanto sia importante, per i brand che ambiscono a conservare la propria competitività sul mercato, la pianificazione di una strategia di Employer branding ricorrente, strutturata e credibile, fondamentale per la diffusione dei valori profondi, unici ed identitari della propria cultura aziendale verso la platea di riferimento.

Per una strategia di Employer Branding efficace l’azienda dovrà quindi dotarsi della capacità di individuare le proprie peculiarità, caratterizzarle ed utilizzarle per attrarre a sé nuovi candidati. Parliamo chiaramente di principi, valori, specificità che l’azienda realmente vive e processa al proprio interno. Errore comune – soprattutto in questa fase – quello di confondere i valori aziendali con transitorie dichiarazioni di intenti, con argomentazioni di interesse generale a cui accodarsi per moda o per interesse, promesse che nei fatti non potranno dal brand essere adempite. Quella che si profila davanti a noi è invece l’epoca della verità, dove la coerenza tra quello che si dice e ciò che si mette in pratica rappresenta il reale valore aggiunto e la credibilità agli occhi del grande pubblico l’unico elemento realmente distintivo con i propri competitors.

ESG e Trasparenza


Questa nuova fase ha inoltre visto crescere sensibilmente l’interesse da parte di persone ed aziende riguardo tematiche di ESG (Environmental, Social e Governance) che rappresentano le tre dimensioni fondamentali per verificare, misurare e rendicontare l’impegno in termini di sostenibilità delle organizzazioni.

Il modello di dichiarazione ESG ha vissuto in questi anni una confusa fase di over regulation, senza degli standard ben definiti da seguire e con una moltiplicazione di linee guida che – in non pochi casi – sono risultate perfino in disaccordo tra loro. Una buona notizia a tal riguardo è arrivata proprio allo scadere dell’anno con l’approvazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (#CSRD) da parte del Parlamento Europeo, che ha definito le nuove regole sulla rendicontazione di sostenibilità e ampliato il perimetro di aziende chiamate a fare disclosure.

La trasparenza su tematiche ambientali, sociali e di governance diventerà quindi prassi per le grandi imprese, in una fase completamente nuova che vedrà i parametri di valutazione del grande pubblico ben diversi da quelli a cui siamo stati abituati negli anni. L’etica è ritornata difatti elemento distintivo e validante sul mercato. Un mercato in cui persone, partner, investitori e manager sono sempre più attenti ai propri investimenti e a farsi coinvolgere da aziende responsabili, con obiettivi ambiziosi ma anche socialmente sostenibili, per un futuro di successo che costruisca vero benessere.  Attivare concretamente e saper raccontare dei propri avanzamenti su questioni importantissime come rispetto dell’ambiente, benessere sociale e processi di gestione d’impresa, rappresenterà da qui in avanti il punto cruciale su cui giocare la nuova “partita” della comunicazione d’impresa e da cui partire per scrivere un futuro migliore per le nuove generazioni.

Le storie delle persone come strumento di autenticità

Prima fare e poi raccontare, volendo riassumere. Trattasi di Employer Branding, ESG Journalism o Corporate Communication, il segreto di un piano di comunicazione di successo è la coerenza tra le proprie attività e la loro narrazione verso il mondo interno ed esterno all’azienda. Ma a chi bisogna affidare questo delicato compito di storytelling?

Nella new era della comunicazione digitale, da media company quali sono, le aziende rispondono ad una nuova ed importantissima funzione di responsabilità sociale, che le vede protagoniste nell’impegno attivo e nel posizionamento su tematiche di grande interesse generale. Questo posizionamento, questa narrazione, può avvenire solo attraverso le persone che compongono l’azienda, attraverso la comunità che vive e sposa i valori del brand, attraverso l’autenticità delle loro storie e dei loro percorsi professionali e di vita.

C’è oggi una potentissima centralità delle persone. Il terreno della competitività sui mercati non è più rappresentato dal marketing, ma sulla capacità di coinvolgere le persone interne ad una corporate, dando loro la possibilità di partecipare ad iniziative, di parlare con orgoglio delle proprie attività, dell’ambiente di lavoro che vivono quotidianamente, di sé stessi. Con il driver della verità a guidarci nella narrazione di come siamo fatti giorno dopo giorno.

Noi siamo pronti a riscrivere insieme a te le prossime strategie per il tuo Brand in un contesto nuovo e ambizioso. Parliamone!